Le vie consolari di Roma sono una sorta di libro aperto dove si sovrappongo monumenti di vari periodi, dall’età antica fino a quella rinascimentale. Un susseguirsi quasi ininterrotto di mura, monumenti e altri ruderi, a volte anche molto ben conservati, si possono ammirare da vicino con una rilassante passeggiata. Una di queste consolari è la via Appia Antica, caratterizzata da due itinerari: il primo fuori parco, il secondo all’interno. L’ideale ingresso al Parco per una passeggiata a piedi è l’antica Porta Capena che va dai pressi delle Terme di Caracalla, fino al Mausoleo di Cecilia Metella. Nei giorni feriali in cui l’Appia Antica è aperta al traffico veicolare si consiglia pertanto di passare all’interno delle Catacombe di San Callisto il cui ingresso si trova all’incrocio tra via Appia Antica e via Ardeatina.
Il percorso fino al Mausoleo di Cecilia Metella:
Se vi trovate presso il B&B San Giovanni, potete recarvi presso l’antica sede di Porta Capena prendendo il bus 118, oppure scendendo alla fermata Metro del Circo Massimo, per poi attraversare semplicemente la strada. Il B&B San Giovanni si trova appunto nei pressi delle Terme di Caracalla, da dove si può accedere al parco dell’Appia Antica. L’itinerario è di circa 4 miglia e ogni miglio è contrassegnato da una “colonna miliaria”, che serviva ai viandanti per capire a che altezza della consolare si trovavano.
Si incontrano prima di Porta San Sebastiano alcune edicole e colonne funerarie e anche il Sepolcro degli Scipioni del 298 a.C., la famiglia da cui discendeva Scipione l’Africano. Di seguito c’è Porta San Sebastiano costruita nel III secolo d.C. e al suo interno si trova dal 1990 il Museo delle Mura, in quanto la porta fa parte di quelle “aureliane”.
Arrivati al bivio con via Ardeatina sul lato sinistro c’è la Chiesa di Santa Maria in Palmis, che secondo la tradizione ricorda il luogo dove Pietro incontrò Gesù e gli chiese “Quo vadis, Domine?”
È qui che si può scegliere se proseguire per le Catacombe di San Callisto, quindi nel percorso interno, oppure continuare sull’Appia Antica, che incontrandosi con via Appia Pignatelli porta al splendido sito archeologico di Villa dei Quintili. Le catacombe di San Callisto sono le più importanti e grandi della Roma antica, dove furono seppelliti illustri personalità, tra cui consoli, martiri e anche papi.
Più avanti, al civico 103, si trova la splendida villa Casali, che corrisponde all’inizio del II miglio, dove si trovava anche una colonna miliaria che oggi ha lasciato il posto a un’iscrizione.
Poco più avanti si incontra il Colombario di Pomponio Hylas, al quale si accede da una scala in un ambiente con volta a botte e con i colori ancora molto vivi delle decorazioni, che risalgono al 13-54 d.C.
Al numero 119 si trovano le Catacombe ebraiche di Vigna Rondanini, e subito dopo le Catacombe di San Sebastiano, la cui entrata è la di sotto della Basilica minore. All’interno della basilica sarà possibile osservare una tra le più importanti reliquie della cristianità e cioè l’impronta delle orme attribuite al Cristo quando apparve a Saulo, poi rinominato Paolo di Tarso, che da sterminatore di cristiani ebbe una folgorante conversione.
Tra i complessi monumentali della Roma antica più importanti, tra il II e il III miglio dell’Appia Antica si trova il mausoleo, la villa e il Circo di Massenzio, fatti costruire proprio dall’imperatore. Il Mausoleo è detto anche “Tomba di Romolo”, in quanto qui è sepolto uno dei figli di Massenzio, appunto Valerio Romolo, morto prematuramente. Il circo è uno dei meglio conservati di tutta l’antichità e di tutto il complesso ed è la parte che si è mantenuta meglio, con una struttura riconoscibile.
A breve distanza si svela il Mausoleo di Cecilia Metella, moglie di Crasso e figlia di Quinto Cecilio Metello Cretico, edificato nel I secolo a.C. La costruzione ha una pianta circolare con la sommità orlata ma senza soffitto e i muri rivestiti di travertino. Il mausoleo non celebra esclusivamente la defunta, ma l’importanza della famiglia a cui apparteneva. Non vi è traccia del sarcofago, e si pensa che oggi si trovi a Palazzo Farnese, ma non vi è la certezza.
Il tragitto lungo la via Appia Antica è molto suggestivo, perché si tratta di una vera e propria “vetrina dell’antichità” immersa nel verde e in una sorta di oasi di pace, che ogni anno attrae migliaia di visitatori sia romani che turisti. Un museo a cielo aperto da non perdere e visitare specie durante la bella stagione.
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